Il Regno Unito è fra i paesi di maggiore interesse per gli imprenditori italiani che desiderano aprire una società all’estero. In questo articolo scopriamo come aprire un’azienda oltremanica, quali sono le soluzioni disponibili e quante tasse si pagano.
Tipologie più comuni | Capitale sociale minimo | Tasse | Vai alla scheda |
Ltd | Nessuno | 19% | |
PLC | Nessuno | 19% |
Regno Unito
Negli ultimi anni l’Italia è diventata tra i maggiori promotori di nuove aziende ed investimenti oltremanica. Questo perché il Regno Unito è un terreno fertile per nuove idee imprenditoriali ed una delle piazze economiche più interessanti al mondo.
Nel seguente grafico mettiamo a paragone i fattori che influenzano negativamente l’imprenditoria in Italia e nel Regno Unito. Dai dati del World Economic Forum Competitiveness Index 2017-2018, si evince come l’inefficienza della burocrazia, le elevate aliquote fiscali, le restrizioni nelle regolamentazioni sul lavoro ed il tasso di corruzione siano i fattori deterrenti più rilevanti.
I fattori invece che preoccupano maggiormente gli imprenditori inglesi sono la regolamentazione fiscale, l’instabilità politica e la qualità della forza lavoro sul territorio. In realtà, mentre è vero che il sistema Regno Unito si presenta piuttosto instabile dal punto di vista politico per via della Brexit e che la ricerca di risorse qualificate (ed economiche) può rappresentare una difficoltà, il sistema fiscale è da considerarsi particolarmente vantaggioso, se paragonato al sistema fiscale italiano.
Le aziende inglesi godono di un’ottima reputazione nel mondo, ed è regolata dalla “common law”, ovvero la legge che sta alla base del sistema giudiziario di tanti altri paesi. Ciò permette di contare su un sistema legale flessibile e dalle regole chiare e definite.
L’imprenditore che decide di aprire una società nel Regno Unito ha l’opportunità di scegliere tra un ventaglio di offerta molto ampio e beneficiare di un regime fiscale generalmente molto conveniente. Ad esempio una società LTD prevede una imposizione fiscale del 19%, tra le più basse in Europa. Andremo nel dettaglio dell’argomento successivamente.
Da anni il governo inglese è impegnato affinché ci sia maggiore trasparenza nelle società. L’obiettivo è mantenere o aumentare ancora la reputazione delle aziende stesse. Da anni è prevista l’entrata in vigore dell’obbligo che i direttori debbano essere unicamente persone fisiche.
A partire dallo storico referendum del 23 giugno 2016 il Regno Unito ha deciso di abbandonare l’Unione Europea. Ci sono diverse teorie su quali siano i possibili risvolti post Brexit. Possiamo dire con certezza che:
Le banche del Regno Unito sono restie ad aprire conti bancari per società che non abbiano maggioranza di residenti nel paese. Inoltre non apprezzano particolarmente le attività legate alle criptovalute.
È una delle ragioni per cui vale la pena affidarsi a consulenti esperti in materia di incorporazione societaria.
Per aprire una società nel Regno Unito, dovrai seguire i seguenti passaggi:
Per aprire una società nel Regno Unito è obbligatorio redigere un business plan. Si tratta di un documento scritto che descrive l’attività, definendone le strategie, gli obiettivi di vendita, le strategie di marketing e le previsioni di crescita.
Il business plan ha la duplice funzione di aiutare l’imprenditore a:
e per fornire credenziali alla banca al fine di aprire un conto, richiedere finanziamenti e persino il supporto di fornitori.
È possibile scaricare gratuitamente il modello di business plan sulla pagina specifica del governo.
Esistono diverse tipologie di società nel Regno Unito. È importante valutare attentamente quale struttura legale fa al caso nostro prima di avviare le procedure per l’apertura dell’azienda. Per fare ciò leggere attentamente l’approfondimento sulle tipologie di società nel Regno Unito.
Ogni azienda nel Regno Unito necessita di un nome per la registrazione ai fini fiscali e per l’iscrizione al registro delle imprese.
In caso si tratti di una società Tld, sarà necessario nominare il board di amministrazione ed un segretario della società, definire l’allocazione delle azioni.
Scrivere lo statuto da allegare alla domanda.
Sarà necessario aprire un conto bancario intestato alla società.
L’HM Revenue and Customs è l’ente statale responsabile della riscossione delle tasse. A seguito della costituzione della società è necessario registrarsi presso la Companies House.
L’esercizio fiscale nel Regno Unito inizia il 6 aprire, mentre le imposte vanno pagate entro il 31 gennaio.
Sia per quanto riguarda le LLC, le PLC e le Ltd l’aliquota d’imposta è del 19% sugli utili.
Se il fatturato annuale dell’impresa superano le 83.000 sterline sarà necessario registrare la partita IVA.
Può essere utile stimare le tasse che andremo a pagare utilizzando i fogli di calcolo offerti dal sito EmployedAndSelfEmployed:
Tipologia di società | Link |
---|---|
Lavoro autonomo | |
Tld |
Le aziende impegnate in ricerca e sviluppo pagano le tasse in percentuale minore. Addirittura è possibile ottenere in taluni casi la deduzione del 100% delle tasse.
È possibile aprire una società in Inghilterra pur vivendo in Italia? Certamente.
Non è necessario essere residenti nel Regno Unito e tutto il procedimento può essere effettuato direttamente online.
L’importante è che non rappresenti per l’Agenzia delle Entrate italiana un tentativo di evadere le tasse, costituendo una stabile organizzazione occulta in Italia con residenza fiscale all’estero. Il rischio è che si commetta il reato di omessa dichiarazione dei redditi o omessa dichiarazione dell’IVA in Italia.
Quindi se l’attività societaria è principalmente svolta in Italia è sempre possibile avere la società all’estero, ma per evitare l’esterovestizione è necessario dichiarare gli introiti in Italia, sfruttando la “Convenzione contro le doppie imposizioni” siglato tra Regno Unito ed Italia.
Altro caso è se invece sussistono questi criteri:
In tal caso non si configura caso di esterovestizione.
Ovviamente, per evitare ogni rischio la soluzione migliore è trasferirsi nel Regno Unito e chiedere la residenza. Soluzione tanto amata dai numerosi “nomadi digitali”.
È importante sottolineare, inoltre, che in questa pagina facciamo considerazioni generali, e possono differire caso per caso. Su OpenFinanza cerchiamo di dare informazioni più precise possibili, ma consigliamo sempre di avvalersi di consulenti esperti in materia di fiscalità internazionale.