La Repubblica d’Estonia è uno dei paesi più digitalizzati al mondo ed una delle migliori nazioni dove è semplice, rapido e profittevole aprire un’azienda. Inoltre è l’unica che prevede la possibilità di ottenere la residenza digitale ed effettuare le pratiche burocratiche senza mettere piede nel paese.
Tipologia | Costi di costituzione | Capitale sociale minimo | Tasse |
OÜ | 310 euro | 2500 euro (da versare entro 10 anni) | 0/20%/33% |
Estonia
L’Estonia è una repubblica parlamentare situata nell’Europa nord-orientale. Fa parte dei tre paesi baltici, che comprendono la Lituania e la Lettonia. Dopo un lungo periodo di controllo russo, oggi è una repubblica libera ed ha da poco festeggiato i 100 anni di indipendenza.
C’è chi la definisce la nuova Silicon Valley d’Europa, chi ne applaude la corsa alla digitalizzazione. Sta di fatto che in Estonia tutto si fa online, tranne sposarsi, divorziare e comprare casa.
Aprire una società non rientra fra quest’ultime, ma promettono che sia possibile finalizzare la pratica in 18 minuti esatti. Possiamo confermarvi che il sistema è veloce, ma questo non è altro che un messaggio pubblicitario, seppur di sicuro effetto.
Ci sono dei passaggi fondamentali che richiedono tempo prima di formulare la domanda, e comunque difficilmente qualcuno potrà mai aver bisogno di creare un’azienda durante una pausa caffè.
La società a resposabilità limitata estone è la osaühing, e si identifica con la sigla OÜ.
In merito alle tasse, si ha la libertà di decidere se pagare le tasse in Italia (come residenti italiani) o in Estonia (chiedendo la residenza estone ed iscrivendosi all’AIRE).
Se si pagano le tasse in Estonia l’imposizione fiscale è del 20% flat sugli utili distribuiti a partire dal primo giorno in cui se ne dichiara il prelievo. Gli utili reinvestiti non sono tassati.
Si consiglia di assumere del personale o assumere se stessi (ad esempio, in qualità di CEO) prima possibile, in quanto il governo estone, giustamente, vede di cattivo occhio aziende che fatturano senza che nessuno ci lavori dentro. Ciò viene poco pubblicizzato, ma è fondamentale saperlo: i costi aggiuntivi, fra tasse, pensione e social tax, salgono ad oltre il 50% per le assunzioni!
I costi che l’azienda decurterà al momento del pagamento sono:
Infine la società dovrà pagare allo stato il mese successivo la “Social tax”, che equivale al 33.0% dell’importo totale e l’assicurazione di disoccupazione (0.8%).
Esempio:
Se firmiamo un contratto di assunzione per 600 euro avremo:
A | Stipendio | + 600,00 euro |
B | Pensione (2%) | – 12,00 euro |
C | Assicurazione di disoccupazione (1.6%) | – 9,60 euro |
D | Tasse (20% [A – (500 euro +B + C)] ) | – 37,28 euro |
E | Totale mensile in busta paga (A -D) | 562,72 euro |
L’azienda dovrà invece pagare il mese successivo la somma di 202,80 euro allo stato, ovvero la somma di:
F | Assicurazione di disoccupazione (0.8%) | 4,80 euro |
G | Social tax (33%) | 198,00 euro |
Il nostro consiglio:
Se consideriamo che il salario minimo in Estonia è 584 euro e che, se si è residenti (anche temporanei, ne parleremo in seguito in questo articolo), ciò garantirà l’assistenza sanitaria nazionale, è opportuno assumersi o assumere almeno una persona. Per le eccedenze preleveremo i dividendi a fine anno.
Inoltre consigliamo di assumere per un importo di almeno 600 euro (e non 584 euro), proprio per non dare nell’occhio. Questa è una soluzione molto frequente nelle OÜ estoni.
Esistono due possibilità:
Nel primo caso si è del tutto esenti dall’imposta sul valore aggiunto, sia in Europa che in Estonia. Nel secondo caso si applica l’inversione contabile (reverse charge, come da articolo 194, 196 del Concilio DIrettivo 2006/112/EEC), ovvero non si paga l’IVA per le transazioni entro l’Europa tranne che in Estonia.
I passaggi per costituire una società in Estonia non sono lunghi, ma è necessario richiedere una tessera digitale chiamata E-residency, che permette di identificarci per accedere ai portali dell’amministrazione estone.
Al 10/02/2020 il numero di residenti digitali sono 65.955, di cui 2.779 italiani. In maggioranza finlandesi, russi, ucraini, tedeschi, inglesi, cinesi e statunitensi.
Come si ottiene? Ecco i passi da seguire:
Come usarla?
Basta connettere il lettore in dotazione alla presa USB del computer ed inserire la carta. Qualora non viene chiesto in automatico il download, scaricare manualmente da internet il software DigiDoc 4 client.
Inserendo il pin sarà possibile quindi accedere ai diversi portali:
Con lo stesso software sarà inoltre possibile firmare digitalmente documenti. Sarà utile per firmare il contratto di affitto se si decide di trasferirsi in Estonia.
Una volta che si ha accesso al portale per le imprese, andare su ettevotjaportaal.rik.ee e presentare la domanda.
Per presentare la domanda sarà necessario individuare un provider di servizi (indirizzo fisico di contatto e persona responsabile di contatto).
Costo della presentazione della domanda: 190 euro una tantum. Costo dell’ufficio virtuale + persona di contatto: 300 euro/anno c.a.
Una volta che la costituzione della società è stata approvata è necessario aprire un conto bancario. Purtroppo negli ultimi anni taluni e-residents hanno abusato del sistema per operazioni di riciclaggio internazionale (c’è chi addirittura dall’India ha fondato una università fittizia). Di conseguenza gli istituti di credito sono sempre più restii a concedere l’apertura di un conto bancario a nuovi e-residents, tantopiù se non hanno modo di presentarsi in filiale. Il motivo è che l’Unione Europea ha recentemente deciso che le banche sono a tutti gli effetti co-responsabili dei comportamenti dei propri clienti..
Fin dall’introduzione dell’e-residency l’Estonia ha dato la possibilità di scegliere una qualsiasi banca dell’area economica europea (includendo quindi anche Islanda, Liechtenstein e Norvegia), ma a partire da gennaio 2019 è possibile usare tale conto anche per depositare il capitale sociale minimo di 2500 euro. Ciò non ci obbligherà ad aprire un conto in Estonia entro dieci anni dalla data di apertura della società.
La soluzione più economica, ma perfettamente funzionale e senza troppi problemi è il conto aziendale su Transferwise. Avrete sempre tempo, magari dopo aver ottenuto la carta d’identità estone, di recarvi da LHV (estone, più economica) o Swedbank (svedese). Holvi, banca finlandese, ha invece definitivamente abbandonato il programma dell’e-residency a partire dal 01/01/2020.
Aggiornamento: A partire dal 03/03/2020 Xolo (software di gestione contabile, di cui parliamo successivamente) offre anche la possibilità di aprire con loro un conto bancario in Germania.
Per chi decide di trasferirsi l’iscrizione all’AIRE è fondamentale per evitare il rischio della doppia tassazione. Basterà andare sul sito della Farnesina, registrarsi e mandare la richiesta presso l’anagrafe consolare.
Documenti da allegare:
Se non è disponibile una bolletta intestata, allegare screenshot del proprio profilo sul portale eesti.ee.
Esistono varie soluzioni per la gestione contabile dell’azienda. Sul sito del governo troviamo l’elenco completo.
Sono nate diverse aziende fintech negli anni con prodotti SaaS che semplificano il lavoro di fatturazione ed invio delle dichiarazioni mensili ed annuali. In genere aiutano anche nel processo di costituzione della società.
La più conosciuta è Xolo. offre la soluzione Leap, che prevede la completa gestione aziendale online sulla loro piattaforma. Costa 79 euro (+ IVA) al mese. Necessario costituire l’azienda attraverso loro (335 euro una tantum).
Lo stesso governo estone ha progettato il suo sistema di gestione contabile per le aziende estoni. Si tratta dell’e-Financials (e-Arveldaja). Non offre, per ovvi motivi, anche soluzioni di virtual office, ed è più complicato da utilizzare rispetto alle soluzioni come Xolo. Ma funziona abbastanza bene, e viene aggiornato costantemente. Inoltre si è liberi di trovare indipendentemente l’offerta più vantaggiosa per quanto riguarda la sede legale e la persona di contatto.
Si valutino pro e contro, oltre che i prezzi. E-financials costa da 5 a 9 euro al mese (+ IVA), più 5 euro annui. Inoltre è gratuito il primo anno e fino a 10 fatture al mese.
Grazie alla rinnovata onda di libertà che pervade il popolo estone ed il desiderio di essere equiparata alle moderne ed avanzate nazioni scandinave (Svezia e Norvegia in primis), l’Estonia non frena la sua crescita economica. Solo nel 2018 il PIL è aumentato del 4,8%, mentre i consumi sono saliti del 5,3% e la disoccupazione media è scesa di mezzo punto percentuale al 5,4% (in Italia nel 2018 era dell’11,3%).
La popolazione è meno di 1.400.000 abitanti, concentrati principalmente a Tallinn (400.000 c.a.) e Tartu (200.000 c.a.). Sono città in rapida trasformazione dove vecchie abitazioni in legno si alternano a palazzi moderni che svettano in alto e definiscono lo skyline. Mentre Tartu (centro-sud dell’Estonia) è più tradizionale, sede culturale e universitaria, Tallinn (a nord) è più orientata al business, più “multiculti” e vede una maggiore concentrazione di residenti di etnia russa.
Tallinn è la capitale finanziaria dell’Estonia ed è al centro di importanti rotte, sia turistiche che commerciali. Oltre all’aeroporto internazionale, dal porto si possono raggiungere facilmente Stoccolma, Helsinki e San Pietroburgo.
Se decidiamo di trasferirci a Tallinn avremo una serie di vantaggi, a partire dalla possibilità di scaricare dalle tasse al 50% costi come l’affitto, le utenze ed internet.
Inoltre i mezzi pubblici sono gratuiti per tutti i residenti.
Per ottenere la “green card” bastano pochi passaggi:
La carta d’identità digitale estone di cui sopra rappresenta il permesso temporaneo di residenza. Diventare cittadini estoni è un percorso complesso.
Il permesso di residenza permanente si può ottenere dopo che si è residenti temporanei per almeno cinque anni e che si superino il test della lingua (almeno B2) ed un test generale su cultura e società. Questo permesso permanente garantirà la possibilità di partecipare alla vita politica della società e la rateizzazione per l’acquisto di prodotti.
Per diventare cittadini estoni sarà necessario avere la residenza permanente per almeno otto anni. Dopodiché è obbligatorio rinunciare alla propria cittadinanza precedente e rinunciare ad altri passaporti in nostro possesso. Questo perché l’Estonia non rientra nei paesi che offrono la doppia cittadinanza. Certo, esiste tutta una serie di casistiche chiamate “grey passports”, ma sono perlopiù relegate a cittadini russi naturalizzati in Estonia, o viceversa.
Si perde inoltre la cittadinanza estone qualora:
Sia chiaro, il governo estone non monitora i nostri spostamenti e si tratta comunque di leggi che in genere non vengono applicate, ma sono pur sempre leggi.
La conclusione che ne traiamo è che aprire una società usando l’e-residency è un ottima scelta se si decide di tassarla all’estero, altrettanto buona se si decide di vivere in Estonia e sfruttare la residenza temporanea.
Trasferirsi in maniera permanente e diventare cittadini estoni, invece, è una scelta molto coraggiosa. Investire 13 anni, tempo e fatica per imparare una lingua parlata da soli 1.2 milioni di persone (anche se bellissima) e rinunciare alla nostra cittadinanza è dura. In particolare se si pensa che oggi sono tanti i paesi che offrono la doppia cittadinanza, a partire dalla vicine Russia, Lettonia, Svezia e Finlandia.
Lo stato estone ha previsto inoltre un percorso introduttivo per coloro che decidono di trasferirsi.
Si tratta di:
Per maggiori informazioni si rimanda al sito ufficiale del programma Settle in Estonia.
ciao, vorrei sapere come funziona se apro una società in estonia e mi pago lo stipendio mensilmente sul conto italiano tramite bonifico. che tipo di tasse devo pagare? e devo avere una partita iva in italia per questo? o basterà dichiarare annualmente quello che percepisco?
grazie
Ciao Lorenzo. Aprire una società in un altro paese dell’Unione Europea è perfettamente legittimo, ed è possibile percepire dividendi pur restando in Italia e senza dover necessariamente aprire partita IVA (anzi è possibile utilizzare la partita IVA estone).
Se si è residenti in Italia o l’attività ha stabile organizzazione in Italia, si ha l’obbligo di dichiarare al fisco italiano le entrate estere. Considera che tra Italia ed Estonia vi è una convenzione del 1997 che elimina la doppia tassazione, che permette di dedurre le imposte calcolate in Estonia (L.19.10.1999 n.427).
I profitti reinvestiti non verranno comunque tassati.
perfetto grazie per la risposta. quindi in sede di dichiarazione (non non apro nessuna Piva) basterà mostrare le ricevute dei bonifici inviati dalla mia società estone al mio conto corrente personale?
Dovrai compilare in maniera appropriata la dichiarazione dei redditi in Italia sulla base del tipo di introito (se ottieni redditi di lavoro dipendente o per distribuzione di dividendi). In virtù della citata convenzione, potrai detrarre in Italia dall’imposta netta le imposte pagate in Estonia. Quanto alla documentazione necessaria, dovrebbero bastare la copia della dichiarazione estone e le ricevute di pagamento delle imposte in Estonia.
Salve voi avete dei servizi legali, commercialista o consulente per questo tipo di aziende?
Salve Felissa. Su Estonia non offriamo servizi diretti, ma possiamo consigliare commercialisti e società di servizi alle aziende di cui ci avvaliamo da anni e di cui siamo ad oggi più che soddisfatti.
Grazie come mi potete far arrivare questi professionisti o azienda italiana per sapere come gestire il fatto legale e fiscale in Italia.
Già in Estonia ho il contatto per la gestione fiscale.
Purtroppo non possiamo aiutarla sul versante italiano. Consigliamo però di fare molta attenzione alle famose aziende di consulenza italiane esperte in escapologia fiscale, che spesso hanno dimostrato di avere atteggiamenti truffaldini nei confronti degli imprenditori.
In bocca al lupo per la sua nuova avventura in Estonia!
Salve, vorrei sapere se le fatture emesse da una azienda estone verso un cliente italiano sono deducibili come costo dal cliente italiano come qualsiasi altra fattura.
Salve Luca, non vi è distinzione in merito alla deducibilità per fatture emesse in Estonia verso imprese italiana ai fini delle imposte dirette. Cordialmente
Buongiorno, mi trovo nella medesima situazione di Lorenzo (ho creato un’impresa in Estonia ma sono residente fiscale in Italia). Ho letto vari articoli che mettono in guardia relativamente all’applicabilità del trattato sulle doppie imposizioni. In particolare, molti consulenti confermano che lo Stato Italiano farà di tutto per far figurare l’impresa come esterovestita, facendola quindi ricadere nell’ambito della doppia imposizione. L’impresa sarà così costretta a pagare le tasse sia in Italia che in Estonia. Nello specifico, la mia impresa è 100% online (lavoro in smart work) e ha clienti internazionali. Avete evidenze di casi simili al mio? Se sì, posso stare… Leggi il resto »
Buongiorno Andrea. Il contesto fiscale da te illustrato è piuttosto comune. È chiaro dalla tua situazione che, pur avendo costituito un’impresa in Estonia, la tua residenza fiscale e il tuo principale contributo lavorativo si trovano in Italia. Tuttavia, ci sono dettagli fondamentali che necessitano di ulteriore chiarimento. Primo, l’azienda ha dipendenti residenti o fisicamente presenti in Estonia? Sei un lavoratore dipendente della tua azienda, oltre ad essere l’amministratore? Percepisci redditi dalla società sotto forma di dividendi? L’elemento critico è determinare dove vengano prevalentemente svolte le attività di gestione e controllo operativo della società. Se queste attività sono interamente gestite da… Leggi il resto »